Paga Insufficiente e Danni Climatici, Sciopera la Cooperazione Agricola: “Subito il Rinnovo del Contratto”
Scioperano i lavoratori in forza alle Cooperative Agricole, segmento che rappresenta da un lato uno dei volti dell’eccellenza agroalimentare emiliana, regionale e nazionale e che, dall’altro, sta affrontando un drammatico impoverimento.
Daniele Donnarumma (Segretario generale Fai Cisl Emilia Centrale) e Nicola Pessolano (Segretario generale Flai Cgil Modena) chiedono ai Modenesi di: “guardare con grande attenzione e vicinanza ideale alla lotta di questi lavoratori, così determinanti per la filiera che porta il cibo sulle nostre tavole e che, al tempo stesso, sono spremuti come limoni. Con una paga oraria media di 11,68 euro è dura, se non impossibile, reggere lil colpo dell’inflazione che ha reso pesantissimo il carrello della spesa. Ed è durissima poter vivere con dignità quando da stagionale non si ha la certezza di poter lavorare un numero di giornate che garantiscano un reddito adeguato per sé e per la propria famiglia, per via dei sempre più numerosi cambiamenti climatici che paralizzano la possibilità di lavorare a tempo pieno.”
Con questo stato d’animo, oltre cento lavoratori, durante la giornata del 1° Luglio, hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio presso la cooperativa Agrintesa di Castelfranco Emilia, uno dei marchi più noti del Modenese, parte di quella “galassia” che comprende una decina di medio-grandi realtà tra le quali figurano la Cooperativa Essicazione Frutta (leader nazionale nel mercato delle susine disidratate), Opas di Carpi (attiva nel settore della macellazione delle carni suine), Caviro di Savignano, Modena Fruit Group (Campogalliano e Sorbara).
Parliamo di un settore che occupa oltre mille persone, in gran parte italiani, tra il Modenese e il Reggiano.
INACCETTABILE LA PROPOSTA DEL MONDO COOPERATIVO
Il Contratto Collettivo Nazionale è scaduto alla fine del 2023, ed è in corso un duro braccio di ferro:
“Chiediamo un nuovo contratto che preveda un aumento medio di 210 euro in quattro anni. Il mondo della cooperazione agricola propone solo 100 euro, il 52% in meno. Questo risparmio è inaccettabile per due buone ragioni” – spiegano Donnarumma e Pessolano – “La prima riguarda la tenuta dei salari di una manodopera specializzata, essenziale per il settore agroalimentare. Sono queste le persone che manipolano, lavorano e conservano la frutta, vinificano e imbottigliano, macellano e lavorano le carni.
La seconda ragione è un campanello d’allarme: il settore sta perdendo questa manodopera specializzata, che riceve offerte di lavoro altrove, inclusa la logistica. Anche accettando stipendi leggermente inferiori, trovano la sicurezza di un salario puntuale e un contratto a tempo indeterminato”.
AVANTI COL BLOCCO DEGLI STRAORDINARI: LA FINTA NARRAZIONE DEI GRANDI MARCHI
Che succederà dopo questa giornata di sciopero?
I lavoratori restano in attesa di novità positive dal confronto nazionale, mantenendo comunque lo stato di agitazione già proclamato, con blocco degli straordinari e delle flessibilità.
“Su un punto vorremmo essere ancora più chiari: la cooperazione agricola contribuisce a rendere l’agroalimentare uno dei biglietti da visita di Modena e dell’Italia nel mondo. Siamo stanchi della narrazione stucchevole dei marchi della cooperazione che si propongono ai clienti come difensori del bio, della qualità e della tradizione e poi rifiutano di pagare adeguatamente i loro lavoratori. Non ci può essere buona economia senza diritti e siamo qui per ristabilire questo legame”, chiudono i leader di Fai Cisl Emilia Centrale e Flai Cgil Modena.
Paga Insufficiente e Danni Climatici, Sciopera la Cooperazione Agricola: “Subito il Rinnovo del Contratto”
Scioperano i lavoratori in forza alle Cooperative Agricole, segmento che rappresenta da un lato uno dei volti dell’eccellenza agroalimentare emiliana, regionale e nazionale e che, dall’altro, sta affrontando un drammatico impoverimento.
Daniele Donnarumma (Segretario generale Fai Cisl Emilia Centrale) e Nicola Pessolano (Segretario generale Flai Cgil Modena) chiedono ai Modenesi di: “guardare con grande attenzione e vicinanza ideale alla lotta di questi lavoratori, così determinanti per la filiera che porta il cibo sulle nostre tavole e che, al tempo stesso, sono spremuti come limoni. Con una paga oraria media di 11,68 euro è dura, se non impossibile, reggere lil colpo dell’inflazione che ha reso pesantissimo il carrello della spesa. Ed è durissima poter vivere con dignità quando da stagionale non si ha la certezza di poter lavorare un numero di giornate che garantiscano un reddito adeguato per sé e per la propria famiglia, per via dei sempre più numerosi cambiamenti climatici che paralizzano la possibilità di lavorare a tempo pieno.”
Con questo stato d’animo, oltre cento lavoratori, durante la giornata del 1° Luglio, hanno incrociato le braccia e organizzato un presidio presso la cooperativa Agrintesa di Castelfranco Emilia, uno dei marchi più noti del Modenese, parte di quella “galassia” che comprende una decina di medio-grandi realtà tra le quali figurano la Cooperativa Essicazione Frutta (leader nazionale nel mercato delle susine disidratate), Opas di Carpi (attiva nel settore della macellazione delle carni suine), Caviro di Savignano, Modena Fruit Group (Campogalliano e Sorbara).
Parliamo di un settore che occupa oltre mille persone, in gran parte italiani, tra il Modenese e il Reggiano.
INACCETTABILE LA PROPOSTA DEL MONDO COOPERATIVO
Il Contratto Collettivo Nazionale è scaduto alla fine del 2023, ed è in corso un duro braccio di ferro:
“Chiediamo un nuovo contratto che preveda un aumento medio di 210 euro in quattro anni. Il mondo della cooperazione agricola propone solo 100 euro, il 52% in meno. Questo risparmio è inaccettabile per due buone ragioni” – spiegano Donnarumma e Pessolano – “La prima riguarda la tenuta dei salari di una manodopera specializzata, essenziale per il settore agroalimentare. Sono queste le persone che manipolano, lavorano e conservano la frutta, vinificano e imbottigliano, macellano e lavorano le carni.
La seconda ragione è un campanello d’allarme: il settore sta perdendo questa manodopera specializzata, che riceve offerte di lavoro altrove, inclusa la logistica. Anche accettando stipendi leggermente inferiori, trovano la sicurezza di un salario puntuale e un contratto a tempo indeterminato”.
AVANTI COL BLOCCO DEGLI STRAORDINARI: LA FINTA NARRAZIONE DEI GRANDI MARCHI
Che succederà dopo questa giornata di sciopero?
I lavoratori restano in attesa di novità positive dal confronto nazionale, mantenendo comunque lo stato di agitazione già proclamato, con blocco degli straordinari e delle flessibilità.
“Su un punto vorremmo essere ancora più chiari: la cooperazione agricola contribuisce a rendere l’agroalimentare uno dei biglietti da visita di Modena e dell’Italia nel mondo. Siamo stanchi della narrazione stucchevole dei marchi della cooperazione che si propongono ai clienti come difensori del bio, della qualità e della tradizione e poi rifiutano di pagare adeguatamente i loro lavoratori. Non ci può essere buona economia senza diritti e siamo qui per ristabilire questo legame”, chiudono i leader di Fai Cisl Emilia Centrale e Flai Cgil Modena.
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